Verso Südtirol-Bari, Longo: "Gara ancora più complicata di quella contro il Palermo"Il Bari è tornato a vincere nello scorso turno di campionato superando il Palermo al San Nicola, ed è tornato in zona playoff, salendo in ottava posizione a 44 punti. Contro i rosanero i Galletti hanno confermato i passi in avanti visti nel pari sul campo del Catanzaro, confermando di essersi messi alle spalle l'inciampo di Carrara. Ora ad attenderli, nel lunedì di Pasquetta alle 12:30, c'è l'esame Südtirol al Druso di Bolzano.
Il match con gli altoatesini è stato introdotto in conferenza stampa da Moreno Longo, allenatore del Bari che ha iniziato rispondendo a una domanda relativa a quale aspetto lo soddisfi di più finora della sua squadra: "Se dobbiamo citare il fattore più importante direi quello tecnico. La squadra si è messa a disposizione dal primo giorno di ritiro, ha dato disponibilità a creare un'identità e un modo di interpretare le partite. Ci sono stati aspetti da migliorare come quello mentale. In alcune circostanze potevamo e dovevamo fare meglio, ma in una stagione ci sono sempre momenti positivi e negativi, spunti su cui andare a migliorare. La condizione atletica è stata ottima fino alla sosta, poi abbiamo avuto qualche infortunio di troppo che ha rallentato la condizione di diversi calciatori, c'è stata necessità di tirare il fiato per chi aveva giocato tanto. Oggi possiamo dire di essere di nuovo in buone condizioni. È ciclico, fa tutto parte di un'annata che ha tante sfaccettature".
Su che partita aspettarsi col Südtirol: "Difficile da affrontare perché è una squadra fisica, che ha struttura, verticalità. Ha cambiato diverse interpretazioni, è andata a giocare uomo su uomo, difeso basso, cambia nel corso della gara. Come noi affronta una partita importante, seppur per un obiettivo diverso. Sappiamo il clima che troveremo a Bolzano. Dovremo approcciare nella maniera corretta. Ci hanno già messo in difficoltà all'andata, sappiamo sarà un avversario ostico".
Sulle condizioni di Lella: "Sta recuperando per gradi ha iniziato a fare qualcosa con la squadra, non so se l'avremo a disposizione. Sia lui che Benali stanno facendo un programma di reinserimento in squadra, stiamo cercando di capire la condizione, il momento, quanto riusciranno a lavorare in squadra, ci sono ancora tre allenamenti, è ancora un po' presto per capire. Sulla coesistenza con Maggiore e Maita non ci sono problemi, come per le altre mezzali".
A Bolzano servono ulteriori conferme da chi è sembrato in ripresa: "Ogni avversario ha caratteristiche diverse, cambiano le interpretazioni, i modi di stare in campo. Credo che la partita col Südtirol sarà diversa da quella col Palermo per caratteristiche. Conta trovare chiavi adatte. Giocatori come Maiello e Falletti, qualora dovessero giocare, dovranno avere letture diverse sugli spazi, sulle distanze. Bisogna avere più soluzioni, adattarsi. Riuscire a fare partite diverse è un motivo di crescita. È la squadra a fare la differenza, non il singolo".
Da un paio di partite pare sfatato il tabù dei secondi tempi, un trend che potrebbe di risorsa in questo rush finale della stagione regolare: "Tutti i dettagli sono importanti in questo momento. Nelle ultime due partite abbiamo fatto due buoni secondi tempi, dobbiamo cercare di continuare a lavorare sotto questo aspetto. Può essere un elemento che sposta ma ciò che conta è azzerare ciò che è stato fatto prima e performare nuovamente al 110%. In questo campionato può succedere di tutto, bisogna essere preparati a ciò che verrà. Questo serve in queste cinque partite".
Sulle risposte avute dai subentranti e da chi ha giocato meno: "Questo è un fattore fondamentale, è quello per cui stiamo lavorando. Si può essere un gruppo di buoni calciatori ma se poi non sei squadra vai poco lontano. Anzi, vince chi ha meno qualità ma è più squadra. Qui dobbiamo trovare continuità. Ho fatto i complimenti ai ragazzi perché sono loro i protagonisti, loro che si rendono disponibili. Sono professionisti seri che mettono da parte l'io. Bisogna cercare di essere dentro anche quando si gioca poco. Per me non è facile fare le scelte, lasciare gente fuori, non lo faccio mai per presa di posizione ma cercando di fare le scelte migliori. A volte ci riesco, altre no. Quando hai uomini come i miei può essere più facile. Le loro prestazioni danno forza a quelle della squadra".
Il Bari dovrà avere la capacità di adattarsi a quella che sarà probabilmente una partita sporca: "Noi andiamo in campo sempre per vincere e fare la miglior partita. Che ci possa riuscire o meno con certe squadre, fa parte anche dell'atteggiamento. Credo che per vedere sempre partite come quella col Palermo servano due squadre che giocano. Non capita solo al Bari di faticare con chi si chiude, succede a ogni livello. Noi per scelta abbiamo sempre cercato di essere propositivi, a volte abbiamo cambiato spartito provando a scegliere la strategia migliore".
Il Bari sembra aver reagito dopo Carrara: "Si cresce di più dopo i momenti negativi perché sei obbligato a cercare la spinta dentro di te, capire cosa ti sta mancando. Il momento positivo serve perché dà entusiasmo, ti fa cavalcare l'onda, ma a volte fa trascurare i dettagli, il risultato finisce per camuffare certe cose. In una stagione devono esserci dei momenti in cui fare degli step in avanti. Mi auguro che il secondo tempo di Carrara ce ne abbia fatto fare un altro. Dobbiamo continuare a crescere, anche tramutando gli episodi negativi in energia".
Il tecnico è tornato sui fischi a Lasagna: "Il ragazzo è sereno, dà tutto quello che ha. Il tifoso la prima cosa che chiede è la maglia sudata, l'impegno. Kevin ce lo mette sempre. Qualche errore ci sta, da parte di tutti. Quando si fa il 110% sotto l'aspetto della volontà si fa già tanto, tutti vogliamo e lavoriamo per essere perfetti, ma deve stare sereno perché ha la fiducia da parte di tutti, società, staff, compagni e persone. In tanti mi hanno espresso solidarietà per lui".
A Bolzano, contro una squadra che è in lotta per non retrocedere, potrebbe essere una partita più in salita rispetto alle ultime due giocate con squadre d'alta classifica: "Questa partita è più difficile. C'è chi pensa che giocare con una squadra che si deve salvare sia più facile, invece la B ti dice che è più difficile giocare con le squadre a cui servono punti vitali. Non dobbiamo farci prendere da questi pensieri ma focalizzarci sulla partita".
Sulle riserve da sciogliere quanto a cambi nella formazione: "Mancano ancora tre allenamenti, non voglio precludermi nessuna scelta, voglio osservare, vedere chi mi può dare di più. In questo momento qui non so ancora che scelte farò".
Cos'è cambiato nel Bari rispetto alla gara di andata: "Il percorso fatto ci deve portare l'esperienza che serve per maturare. In queste partite stiamo provando a fare cose che non ci erano riuscite. Mi auguro di spostare la mira su altre cose, non mi piace tornare sugli stessi errori".
Sulla continuità di Falletti e il peso della condizione mentale: "Vale per tutti i calciatori, spesso si giudicano solo per ciò che si vede in campo, analizzando gli aspetti tattici, tecnici e fisici, ma l'aspetto mentale è un aspetto che sposta più di tutti. Parte tutto da lì. Quando uno fa bene in posto e male altrove, è una questione di equilibri, alchimie, tra diverse componenti, che influiscono su fiducia e autostima. Tutto è mosso dalla testa, vale per qualsiasi atleta, ma anche per noi nella vita di ogni giorno".
Nelle gare con le piccole al Bari è talvolta mancata la qualità dei suoi giocatori migliori: "Un conto è l'atteggiamento, un conto è avere la qualità e le soluzioni necessarie per incidere. Sono due cose diverse. Non si possono analizzare insieme. Se uno non ha la capacità di calciare da fuori, questo non cambia con l'atteggiamento, lo stesso vale per il dribbling. Serve che chi ha queste caratteristiche le applichi, come Falletti e Pereiro. Faccio l'esempio del calcio d'angolo, fatto da chi calcia e chi colpisce. Se non metti bene la palla in area difficilmente fai gol, così come per saltare serve il tempo giusto. Il gol col Palermo nasce da una grande palla di Bellomo e dal colpo di Simic che in 35-38 partite, ha 3-4 gol all'anno, lo vediamo anche in allenamento. Non è un gol nato per caso. Lo Spezia ha fatto più di 20 gol su palla inattiva, Salvatore Esposito tira dei missili in area che fanno il 60%, abbinati a 3-4 calciatori di 1,90 m, è molto probabile che si tramutino in gol".
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