Una cosa che forse non tutti sanno...
Inviato: ven mar 22, 2019 18:38
La mia fidanzata è un'infermiera che fa assistenza domiciliare a pazienti con gravi disabilità e malattie. È un lavoro tosto, per pochi, perché la forza d'animo necessaria per alzarsi la mattina e andare nelle case di chi non sta per niente bene e non migliorerà deve essere incrollabile. Soprattutto quando si tratta di bambini. E parleremo di una bambina. Ovviamente rimarrà nell'anonimato. La chiameremo Sara, come il mio gatto.
Un pomeriggio prima di natale, mentre la mia lei era a casa di questa bambina, si sono presentati questi tre tizi che lei non conosceva. C'è da dire che l'abitazione è in campagna inoltrata, per niente vicina a Bari. Sembrano degli sportivi, fisico asciutto e gambe muscolose. Uno è più basso, il secondo alto quanto lei, il terzo un po' più alto. Lei è alta 1,77m.
Vengono accolti calorosamente da tutta la famiglia, mamma, papà e nonna, mentre le due figliolette di 2 e 4 anni mostrano timidezza.
Si avvicinano a Sara e la salutano. Poi si presentano alla mia fidanzata. "Ciao, io sono Simone" "Piacere, Francesco" "Io mi chiamo Franco". Lei continua a non avere idea di chi siano.
Fin quando parlando del più e del meno cominciano a tirare fuori dei regali per Sara. Dei portachiavi, delle sciarpe, una maglia autografata.
Hanno riso e scherzato con tutti per due ore, prima di andarsene. Adesso quei portachiavi sono incollati alla sedia a rotelle e guai a chi li tocca, la sciarpa è sul camino e la maglia è custodita gelosamente e nascosta chissà dove.
Erano Simone Simeri, Francesco Bolzoni e Ciccio Brienza. Non so quanti di voi sappiano che nelle ore di tempo libero i nostri giocatori facciano queste piccole azioni per qualcuno che non ha la nostra stessa fortuna. E non si fanno alcuna pubblicità.
Aldilà del risultato in campionato, questo è ciò che mi rende più orgoglioso di loro.
Anzi, non me ne frega niente di giocare bene, ricorderò sempre questi uomini per ciò che hanno fatto.
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Un pomeriggio prima di natale, mentre la mia lei era a casa di questa bambina, si sono presentati questi tre tizi che lei non conosceva. C'è da dire che l'abitazione è in campagna inoltrata, per niente vicina a Bari. Sembrano degli sportivi, fisico asciutto e gambe muscolose. Uno è più basso, il secondo alto quanto lei, il terzo un po' più alto. Lei è alta 1,77m.
Vengono accolti calorosamente da tutta la famiglia, mamma, papà e nonna, mentre le due figliolette di 2 e 4 anni mostrano timidezza.
Si avvicinano a Sara e la salutano. Poi si presentano alla mia fidanzata. "Ciao, io sono Simone" "Piacere, Francesco" "Io mi chiamo Franco". Lei continua a non avere idea di chi siano.
Fin quando parlando del più e del meno cominciano a tirare fuori dei regali per Sara. Dei portachiavi, delle sciarpe, una maglia autografata.
Hanno riso e scherzato con tutti per due ore, prima di andarsene. Adesso quei portachiavi sono incollati alla sedia a rotelle e guai a chi li tocca, la sciarpa è sul camino e la maglia è custodita gelosamente e nascosta chissà dove.
Erano Simone Simeri, Francesco Bolzoni e Ciccio Brienza. Non so quanti di voi sappiano che nelle ore di tempo libero i nostri giocatori facciano queste piccole azioni per qualcuno che non ha la nostra stessa fortuna. E non si fanno alcuna pubblicità.
Aldilà del risultato in campionato, questo è ciò che mi rende più orgoglioso di loro.
Anzi, non me ne frega niente di giocare bene, ricorderò sempre questi uomini per ciò che hanno fatto.
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