Allora, mettiamola così: Il mio intervento può anche apparire troppo ecumenico, ma vi faccio notare il rovescio della medaglia, perché se io appaio come uno che non vuole capire, voi apparite come quelli che non hanno imparato nulla dal passato. Perché, signori miei, il nostro recente passato non è stato migliore di adesso e non fatemi le verginelle zitelle, per favore, ora. Diserzioni e lotte hanno solo aggiunto problemi ai nostri già atavici problemi mai risolti da nessun altro prima. Il calcio è questo: noi cuore, loro business. Se credete alle favole, il problema lo avete voi e non certo io. Le possibilità che la multiproprietà ci tenga in ostaggio fino al 2028 sono elevatissime, se non certe. Possiamo chiedere ai nostri grandi imprenditori di calcio di dimostrarsi tali, facendo i loro interessi e allestendo una società degna di tal nome nel frattempo? Come vedete, non c’è nulla di ecumenico in questo. Se non ci riuscissero, comunque noi ce lo prenderemo in quel posto lo stesso. Se almeno ci tengono in Serie B, magari la fantomatica nuova società (ancora non solo da trovare ma semplicemente da immaginare) avrà modo di stilare programmi più ambiziosi rispetto a una che debba ripartire nuovamente dalle serie minori. Se sono imprenditori seri, devono massimizzare al massimo il loro guadagno. O ancora pensate che i De Laurentiis siano dei cog.lio.ni? Mi viene da pensare che gli ingenui non si trovino dalla mia parte. Io dico che il coltello dalla parte del manico lo hanno loro e se devo fare il bene della mia squadra, devo essere sicuro che accanto ai loro guadagni debba esserci anche una crescita credibile della mia squadra, intesa come società moderna di calcio e non come una Fatebenefratelli come la intendete voi. Su questo terreno io penso ci si possa confrontare. Il resto sono solo pie illusioni
Per rassicurarvi, non ho preso i voti per farmi prete.